di Lorenzo Degl’Innocenti
con Lorenzo Degl’Innocenti e Ilaria Innocenti
Pier Paolo Pasolini parlò della “scomparsa delle lucciole” per indicare la “violenta omologazione dell’industrializzazione” negli anni Settanta, quando il consumismo unificava l’Italia e le masse divenivano estranee ai valori e alle culture d’appartenenza.
Dopo oltre quarant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, lo spettacolo ripercorre la sua storia, negli episodi meno conosciuti ma più significativi.
Tra letture, brani recitati del suo teatro, video e canzoni, la vita di uno straordinario poeta che ha raccontato,ieri, l’Italia di oggi, con dolore lucidità e precisione.
Tra letture, brani recitati del suo teatro, video e canzoni, la vita di uno straordinario poeta che ha raccontato,ieri, l’Italia di oggi, con dolore lucidità e precisione.
Nella sua frenetica ricerca di linguaggi sempre nuovi, Pasolini scrive anche canzoni e collabora con Modugno, Sergio Endrigo, Laura Betti, scrivendo i testi di canzoni che non sospettiamo provenire dalla sua penna.
Dalle canzoni si passa al cinema, commentando le immagini più importanti dei suoi film, raccontando i viaggi fatti in compagnia di Alberto Moravia e Dacia Maraini, le amicizie con intellettuali e gente semplice, la sua personalità riesce a contenere tutti.
E tutti si ritroveranno intorno a lui nel più doloroso saluto.
L’impegno politico, i Romanzi, gli amori impossibili, immaginati, rubati.
La delusione per quel mondo che è diventato un luogo di sviluppo feroce ma non di progresso, che intacca il nostro amor proprio e che Pasolini definisce magistralmente in queste due righe:
“… il rifiuto profondo a essere diversi: a rispondere al selvaggio dolore di essere uomini”
Attraverso letture, video, i brani del suo teatro e le canzoni da lui scritte, lo spettacolo ripercorre la vita di uno straordinario poeta che ha raccontato, ieri, l’Italia di oggi.
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